lunedì 20 maggio 2013

Movimenti e Immobilità

Anna Finocchiaro. poche settimane fa fu additata come persona non adeguata per la corsa alla presidenza. Non la prese bene dando dell'infame a destra e a manca. Rientrata dalla finestra, ora si esibisce nell'apoteosi democratica di un partito democratico. Il progetto anti movimento è un capolavoro di idiozia. Non è bastata la lezione delle primarie, ne quella delle elezioni, e neppure la caporetto della elezione del presidente ed il conseguente governo inciucio. Vincere fa paura, quindi meglio tirare su steccati e filo spinato in un partito che assomiglia sempre di piu al deserto dei tartari. E soprattutto ripetere l'esaltante esperienza delle primarie, quando furono mandati a quel paese tutti i non allineati all'ortodossia che volevano capire qualcosa di piu del mondo della sinistra. E non è bastata neppure la pessima figura di questo funzionario di apparato che di fronte alle centinaia di persone vocianti per la porcata fatta a prodi l'apostrofarono e lei, candidamente, "ma che vogliono questi?" ... la vendetta è un piatto che si consuma freddo, ma non per scelta, per non essere beccati. e qui il piatto non è neppure tiepido, è ancora caldo caldo, ma tant'è. "in realtà si tratta di un provvedimento presentato un anno fa in tempi non sospetti e non è certo contro Grillo"... come se averlo presentato un anno fa ma ripreso oggi sia condizione sufficiente per non pensare al movimento cinque stelle. E naturalmente a tutti i movimenti futuri, a cominciare dalle associazioni pro Renzi che stanno nascendo in tutta italia. Niente da fare, la politica è cosa loro, di una organizzazione fatta di apparati, di funzionari ubbidienti, di disubbidienti a comando e di conteggio di tessere. Non si trovano il culo con le mani, ed allora fanno un decreto che nega l'esistenza di culo o mani, a seconda della convenienza. Il distacco dalla realtà è palese e non so bene se incazzarmi di piu con loro o con chi continua a giustificarli con un omertoso silenzio se non di difesa acritica per amor di partito. Non è piu il momento di parlare, è il momento di gridare, mai di offendere, ma di gridare.

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