giovedì 4 aprile 2013

Badanti e badanti

Il tentativo di Bersani è fallito. Non è un fulmine a ciel sereno, è una sconfitta che si allinea tristemente alle altre. Dopo aver realizzato che giaguari e tacchini hanno poca presa tra l’italico elettorato, è arrivato il momento di realizzare che lo stesso disinteresse è in Parlamento. Le dirette tv (“webstream” fa più figo) ad orologeria abbiamo visto che servono solo a dimostrare quanto si è intransigenti e forti, umiliando una persona onesta che sta provando a fare il proprio lavoro.

Troppo. Impossibile proseguire. Sono finite le energie. C’era bisogno di un aiuto. Il Presidente Napolitano, è intervenuto come spesso nel suo settennato. Generalmente con buon senso. Questa volta ha tolto le castagne dal fuoco mettendo ad un tavolo l'usato sicuro dei Violante con esponenti di lega e pdl. Cosa vietatissima a Bersani. Il primo esempio di badante.

A mercati chiusi ha tirato fuori dal cappello una soluzione un po’ così. I “saggi”, tra i quali spicca l’on. Quagliariello, che aveva già dato prova di saggezza nel febbraio 2011 votando la mozione in cui il parlamento italiano credeva alla panzana della nipote di Mubarak. Saggezza a buon mercato diciamo. E per dirla alla Grillo… sono arrivati i badanti della democrazia.

Se saranno utili a qualcosa lo vedremo tra poco. Nel frattempo, chi ha certamente bisogno di aiuto sono i nuovi cittadini del Parlamento. Almeno questa è l’opinione dei vertici. Non importa se sia il gruppo col maggior numero di laureati, di giovani, di donne, di freschezza, e anche di inesperienza. Il povero Crimi viene costantemente smentito e rettificato, gli addetti alla comunicazione se comunicano vengono sostituiti. Mandare tanti giovani per poi rinunciare alla loro freschezza è sciocco. Ma è così. Occorre che il garante smetta di fare il garante e faccia il capo politico, il depositario del pensiero unico, lo stratega, il megafono e l’inquisitore.

Speravo fosse solo un badante.